Tutto uguale sempre peggio, sul lavoro si MUORE senza soluzione di continuità, Michele Mandolino a Santeramo, Francesco Mansueto a San Vito e altri in un sol giorno nel resto d’Italia, tutti i giorni festivi compresi, cadono sul campo di battaglia del lavoro dipendenti e titolari, italiani e stranieri, sindacalizzati e no, contrattualizzati e a “nero”, si muore nei cantieri edili e nelle campagne, nelle aziende e sulle strade e autostrade come il camionista di Gravina in Puglia Massimo Ciampo, la “Morte Bianca” non conosce frontiere, non è razzista, è democratica e apolitica.
La sicurezza sul lavoro è un diritto? La vita di ciascuno di noi è un dono prezioso, nessuno ha il diritto di calpestarla e portarcela via. La sicurezza sul lavoro in Italia è il diritto più calpestato nonostante sia il diritto più evocato. La sicurezza sul lavoro sarà realmente un diritto solo quando chi ha il DOVERE legale, politico, sindacale e morale di renderla reale deciderà di metterci la faccia, visto che i lavoratori ci rimettono la vita.
“Mai Più Vittime sul Lavoro” sta urlando da tempo che la sicurezza sul lavoro è Prevenzione, la prevenzione è Informazione e formazione da una parte, legalità e stipendi adeguati dall’altra parte.
Finta formazione e stipendi da fame, rappresentanti e difensori dei lavoratori tali solo a parole, uomini e donne che per portare il pane a casa accettano ogni rischio ed ecco servita a festa la tavola della “Morte Bianca”.
Stiamo urlando che è arrivato il momento che i veri colpevoli siano smascherati e che noi tutti siam colpevoli sino a quando non fermiamo questa strage.
Le morti zero sul lavoro sono possibili, la fatalità o i “tavoli” a cui partecipare e nuove leggi miracolose sono solo l’alibi infame di chi da troppi anni è spettatore di questa mattanza.
Fermiamo la strage, fermiamo i colpevoli.
Giuseppe Filannino
Presidente “Mai Più Vittime sul Lavoro”